Le Zone Economiche Speciali (ZES) rappresentano un’importante leva di sviluppo per le regioni del Mezzogiorno. Con la recente normativa, le imprese possono beneficiare di un credito d’imposta nella ZES Unica per investimenti strategici. Di seguito vengono presentati i dati chiave e le condizioni per accedere a questi benefici fiscali.

Decreto 17 maggio 2024

Il credito d’imposta nella ZES Unica è un’agevolazione fiscale che riduce l’importo delle tasse da pagare. Nel contesto della ZES Unica per il Mezzogiorno, questo beneficio è destinato alle imprese che effettuano investimenti in nuove attrezzature, macchinari, immobili strumentali e terreni nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e nelle zone assistite della regione Abruzzo.

Tutte le imprese, indipendentemente dalla loro forma giuridica e dal regime contabile adottato, possono accedere al credito d’imposta nella ZES Unica se operano o si insediano nella ZES Unica. Sono escluse alcune categorie di imprese, come quelle operanti nei settori siderurgico, carbonifero, dei trasporti (eccetto magazzinaggio e supporto), dell’energia e delle infrastrutture energetiche, della banda larga, e nei settori creditizio, finanziario e assicurativo. Le imprese in liquidazione o in difficoltà economica non possono beneficiare dell’agevolazione.

Gli investimenti devono essere parte di un progetto di investimento iniziale e realizzati tra il 1° gennaio 2024 e il 15 novembre 2024. Sono ammessi:

• Acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature.
• Acquisto di terreni e immobili strumentali, inclusi quelli già utilizzati per attività economiche.
• Contratti di locazione finanziaria per l’acquisto di beni strumentali.

Sono esclusi i beni destinati alla vendita, i materiali di consumo e le acquisizioni tra soggetti con rapporti di controllo o collegamento. Inoltre, il valore di terreni e fabbricati non può superare il 50% dell’investimento complessivo.

Il credito d’imposta varia in base alla regione e alla dimensione dell’impresa:

• 40% per Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.
• 30% per Basilicata, Molise e Sardegna.
• Fino al 50% e 40% per alcune aree di Puglia e Sardegna.
• 15% per alcune zone dell’Abruzzo.

Per investimenti fino a 50 milioni di euro, il credito aumenta del 10% per le medie imprese e del 20% per le piccole imprese. Per investimenti superiori, si applicano le intensità massime previste per le grandi imprese.

Le imprese devono comunicare all’Agenzia delle Entrate, dal 12 giugno al 12 luglio 2024, l’ammontare delle spese ammissibili sostenute tra il 1° gennaio e il 15 novembre 2024. La comunicazione avviene tramite un modello specifico approvato dall’Agenzia.

Il credito d’imposta nella ZES Unica è utilizzabile esclusivamente in compensazione, presentando il modello F24 tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate. Deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi per il periodo d’imposta in cui viene riconosciuto e in quelle successive fino al suo esaurimento. È cumulabile con altri aiuti di Stato e aiuti de minimis, a condizione che non si superino le intensità massime previste dalle normative europee.

Le imprese che beneficiano del credito d’imposta nella ZES Unica devono mantenere la loro attività nella ZES per almeno cinque anni dopo il completamento dell’investimento. Le spese ammissibili devono essere certificate da un revisore legale o da una società di revisione abilitata. Se i beni oggetto dell’agevolazione non entrano in funzione entro due anni dall’acquisizione o vengono dismessi entro cinque anni, il credito d’imposta sarà rideterminato o revocato.

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